sabato 25 giugno 2011

Verso la Monument Valley

Eccomi di nuovo qui: dopo il breve soggiorno nella sperduta Moab, puntiamo il muso della macchina verso sud e ci incamminiamo verso la nuova meta: la Monument Valley. Il viaggio da Moab è bello tosto, circa una 500ina di km, ma non ci demoralizziamo ed abbandoniamo così lo Utah per varcare il confine dell'Arizona. L'Arizona deve essere proprio un postaccio per vivere... 40° all'ombra, un  vento bollente e distese di nulla che si estendono a perdita d'occhio senza neppure un albero o una pianta che non sia un cespuglio rinsecchito.
Lungo la strada troviamo qualche villaggio di poche anime, perlopiù abitati da indiani nativi in queste zone, ma quasi esclusivamente fatti da roulotte e case mobili, o qualche capanna adibita a discarica dove abita la gente. Anche questa è l'america, sarebbe sciocco pensare di essere soltanto nella terra dei sogni.

che altro aggiungere?
Dopo ore e ore di viaggio a velocità lumacosferiche ecco profilarsi all'orizzonta qualche sagoma conosciuta: abbiamo finalmente imboccato la Highway 163, scenario di millemila film, che ci conduce dritta dritta verso gli imponenti pinnacoli rocciosi.
Il parco fa parte del territorio della nazione Navajo, ed è sotto la gestione dei nativi. Sono infatti nativi quelli che ci lavorano, ma a parte loro le interazioni con gli "indiani" sono pochissime, in quanto molto schivi e riservati. Si percepisce che la cicatrice ancora non è guarita e che la discriminazione e lo sterminio (perchè che agli americani piaccia o no, di sterminio si tratta) subito durante la colonizzazione, siano ancora causa di risentimento. Ho addirittura scoperto che in stati come il Montana è tuttora legale sparare ad un gruppo di "indiani" se  questi sono più di 7, in quanto si configurano come "raid di guerra"...
Lascio agli altri le riflessioni e mi godo la vista di questo immenso monumento, che resiste in queste terre aride e ventose da chissà quanto e che sopravviverà sicuramente anche alla nostra civiltà.

qui Forrest Gump ha deciso di smettere di correre!

la 163 diretta verso il parco

per fortuna che ho portato il cavalletto!






































La nostra tappa arriva fino alla cittadina di Page, ai piedi del lago Powell, pare notissima località balneare americana: devo dire che non dispiace neanche a me. Se non ci fossero quei 40° e quel vento fortissimo mi sarei messo a prendere un po' di sole e fare un tuffo. Vi lascio con una foto del lago, noi partiamo per il Grand Canyon.
La spiaggia del lago Powell

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