martedì 21 giugno 2011

Dalla Death Valley a Las Vegas

highway to hell nel vero senso della parola
Ci siamo lasciati dalla visione "country" dalla finestra della nostra camera a Lone Pine: purtroppo ieri non avevo connessione disponibile e ho dovuto posticipare l'aggiornamento ad oggi.
Partiti da Lone Pine al primissimo mattino, ci siamo diretti verso il Parco nazionale della Death Valley: non che abbia mai avuto dubbi sul perchè un posto simile possa chiamarsi valle della morte, ma vi garantisco che è veramente infernale... Sole a picco fortissimo e temperatura da forno, vegetazione quasi totalmente inesistente ed una strana sensazione causata molto probabilmente dalla particolare pressione: gran parte del territorio del parco è infatti una depressione sotto il livello del mare.


vista da Dante's View
La temperatura può arrivare ai 45° e non ci sono pompe di benzina nel raggio di 200km... Ah dimenticavo i telefonini non prendono! Per questo prima dellla traversata è indispensabile rifornirsi di acqua e benzina, l'ipotesi di rimanere fermi in mezzo alla Death Valley non è auspicabile!
Le tappe obbligate quando si va a vedere la valle della morte sono sicuramente (in ordine di apparizione arrivando da Furnace Creek):
- le dune, tanta sabbia che sembra messa lì in mezzo a quell'inferno per caso;
- Badwater, un grande lago salato che coincide col più più in basso rispetto il livello del mare (282 piedi, a voi la conversione che sono stanco);
- Dante's view: una promontorio a picco sulla vallata dove si trova Badwater, che permette una vista spettacolare su quello che era prima il fondo del mare:
- Zabriskie Point, ovvero uno dei migliori punti d'osservazione della vallata, da cui è possibile l'azione erosiva sulle rocce e le strane ed affascinanti trame create nel tempo.

l'asinello è molto atratto, ma Sabrina ha paura!
Uscendo dalla Valle, la prima cosa che si percepisce è l'aumentare di verde, per quanto questo sia costituito da cactus, le piante rendono più piacevole il paesaggio circostante. Abbandoniamo finalmente la California per entrare nel Nevada: a un'ora di macchina dall'uscita del parco si iniziano ad intravere le cime del Red Rock Canyon, bellissima zona in cui abbiamo incontrato dei curiosissimi asinelli selvatici.
Subito dopo il canyon rosso, vediamo all'orizzonte svettare dei grattacieli dalle sagome inconfondibili: siamo arrivati a Las Vegas. Su questo posto non mi dilungherò tanto, non mi ha fatto impazzire. Mi è sembrato un immenso parco giochi/circo dove tutto è permesso, pieno di gente in ciabatte che si sposta avanti e indietro la cosidetta "strip". Tutto è pacchiano, esagerato, grottesco e teatrale. Mi riservo di commentare meglio la città del peccato la settimana prossima, quando ci trascorreremo un'altra notte al rientro dalla Monument Valley. Per ora accontentatevi di qualche scatto:
Sobrietà nella hall del Caesar's Palace

la Manhattan posticcia era carina però

dispensatori automatici di cul-tura

il fantomatico Bellagio

3 commenti:

  1. Noi la Death Valley l'abbiamo saltata la faremo la prossima volta!!!
    Anche a noi a Las Vegas non ci siamo soffermati più di tanto :-))
    Vedrete che figata i parchi :-)))))
    Divertiteviiiiiiii e fate tante fotoooooo :-)

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  2. i parchi sono veramente da togliere il fiato

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  3. ....ma cosa gli fai a Sabrina che nelle foto ti fà sempre le boccaccie?posti bellissimi ,compreso "su burriccu" divertitevi Ciao

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